Roma: Sabato 26 febbraio 2022

Da qualche tempo si pensava di mettere mano al coro in legno all’interno della Cappella della casa generalizia Cric in Roma, vista la condizione di deterioramento soprattutto della base in legno, ricoperta da moquette ormai consumata in più punti.
Per l’occasione dell’Anno Giubilare di 150 anni di fondazione, ma anche in coincidenza del centenario di costruzione della stessa casa (1922 – 2022) fatta edificare da padre Agostino Delaroche, allora superiore generale, si è iniziato l’intervento di restauro del coro ligneo rafforzando la base con un nuovo piano in legno e la riverniciatura degli stalli.

Un grazie alla ditta di Giovanni Spimpolo e al suo aiutante Claudio, che con un lavoro certosino ha riportato in bellezza tutto il coro, spostando pure la sede, riservata abitualmente al superiore generale, non più a latere, ma al centro del coro, per dare una maggior prospettiva di omogeneità.
Nel frattempo si era intervenuti anche con una nuova tinteggiatura delle pareti di tutta la cappella.
Infine, pensando di perfezionare l’opera di ristrutturazione, si è pensato di risistemare il presbiterio con una collocazione più consona dal punto di vista liturgico del tabernacolo e della statua della Madonna.
Il 6 dicembre 1931 nella cappella della casa generalizia era stato collocato l’altare di Mons. De Ségur, proveniente dalla cappella di Fontanières. In seguito di nuovo subì una ristrutturazione dopo il Concilio Vaticano II.

Oggi, invece, si è pensato addirittura di restaurare e ricollocare il tabernacolo di mons. De Sègur, i reliquiari, il basamento su cui si trova, la statua della Vergine in bronzo dorato. Sul basamento si legge l’iscrizione, in belle lettere maiuscole di un blé sobrio con bordo bianco: IMMACULATAE VIRGINI DEIPARAE, e sul tabernacolo, intorno al monogramma di Cristo: ad consolationem hic adest VITA – COELUM – AMOR. Il tutto arricchito da smalti e pietre preziose.
Nel mese di aprile 1935 erano state collocate nella cappella della casa le sette statue provenienti dalla cappella di mons. De Ségur, che rappresentano: San Giovanni evangelista, Saint Denys l’aeropagita, primo vescovo di Parigi, San Domenico, San Francesco d’Assisi, Saint François de Sales, Saint Hilaire de Poitiers e Saint Martin de Tours, statue in pietra scolpite e decorate da un religioso oblato di Poitiers.
Con un delicato restauro ad opera di Cristina Venanzi, ora le statue hanno una nuova collocazione su mensole in legno dorato lungo le pareti laterali della cappella, al di sopra del coro ligneo.

Per l’intervento nel presbiterio abbiamo chiesto al restauratore e decoratore Roberto De Miceli di offrirci una spiegazione del suo lavoro: “Abbiamo riprogettato il presbiterio, che negli anni era stato completamente annullato, per dare posto alla collocazione di un dipinto e mettere il tabernacolo nell’angolo della parete laterale. Nella progettazione e realizzazione mi sono basato su dei decori già presenti nello stesso tabernacolo, rivisitandoli, cercando di attualizzarli. Dal decoro della porta del tabernacolo ho estrapolato il progetto della nuova custodia. La statua della Madonna, dopo il restauro, è stata ricollocata sul centro del presbiterio, come in origine. Mancava un’immagine e un angolo dedicato a Sant’Agostino a cui la Congregazione si ispira. Pertanto sullo stile del presbiterio ho realizzato un pannello decorato che fa da sfondo ad una nuova scultura in cartapesta da me progettata e realizzata. Un grazie alla congregazione nella persona del Padre Generale padre Rinaldo e di padre Gigi superiore, per la stima e la fiducia. Un grazie all’Argenteria Antonino Amato di Palermo per il restauro professionale dei reliquiari e dell’antico tabernacolo di fattura francese”.
A conclusione dei lavori, si è pensato di fare una celebrazione di inaugurazione e di benedizione delle suppellettili e di tutta la cappella, finalmente tornata al suo splendore e riutilizzata per la nostra preghiera liturgica. La cerimonia è stata presieduta da padre Luigi Franchini, superiore della casa, alla presenza dei nostri confratelli di Roma e dei restauratori.
Padre Rinaldo
