“La festa di Pasqua non è un semplice anniversario della Passione e Resurrezione di Nostro Signore, ma è, ogni anno, qualcosa di attuale, un mistero di resurrezione che si compie nel corpo mistico di Gesù, che è la Chiesa.
Non lasciamo trascorrere questa festa di Pasqua senza che in noi nasca una devozione particolare per le piaghe di Gesù, e in particolare per la piaga del cuore.
Possa Maria insegnarci questa devozione, lei che è stata la testimone della ferita del cuore di Gesù e che ha visto il colpo di lancia attraversare il petto di suo figlio. E in seguito, quando il corpo di Gesù veniva posto sulle sue braccia, ha visto quel cuore aperto da cui erano sgorgati i fiumi della redenzione, destinati ad attraversare tutti i secoli, non solo ha visto ma si rallegrò per la devozione che ne sarebbe scaturita.
Accostiamoci a questo cuore, prestiamo ascolto, come se fossero rivolte a ciascuno di noi, le parole che Nostro Signore rivolse a San Tommaso: “Vieni, accosta il dito nelle mie mani ricolme di pietre preziose, di piaghe che le rendono luminose”, “Metti la tua mano nel mio cuore trafitto”. Il cuore di Gesù è per noi: un rimedio, un tesoro e un rifugio”.
