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Congregazione del San Savatore in Laterano

Nel 1959, durante il   pontificato del Beato Giovanni XXIII, alcune piccole Congregazioni di   canonici hanno deciso di rinforzare i loro legami fraterni fondando la   Confederazione dei Canonici Regolari, di cui l’attuale abate primate (eletto   il 19 ottobre 2010 a Roma nel Collegio San Vittore) è Bernhard Hermann   BACKOVSKY, crl. Seguono i recapiti delle diverse Congregazioni.                   

       

La storia della congregazione del Santissimo Salvatore lateranense può   essere suddivisa in tre fasi: la prima, che vide la nascita di un priorato di   canonici regolari per la cura della basilica lateranense (XII secolo); la   seconda, in cui sorse e si diffuse la congregazione (XV secolo); e la terza,   iniziata nel 1823 con la fusione con la congregazione renana.  Le origini  Sant’Agostino, autore della regola   dei canonici, in un affresco nella basilica lateranense  Le prime notizie relative all’esistenza nella basilica lateranense di una   comunità di canonici, forse osservante la regola di Aquisgrana, risalgono al   IX secolo: vi alludono alcune disposizioni del concilio celebrato a Roma   nell’826. Dopo il sinodo lateranense del 1059, la comunità venne riformata da   papa Alessandro II secondo il modello dei canonici regolari di San Frediano   di Lucca (anche il pontefice era lucchese), che seguiva la regola di   sant’Agostino.  La cura della parrocchia della basilica nel 1106 venne affidata da papa   Pasquale II direttamente ai canonici di San Frediano, ma papa Anastasio IV   nel 1153 restituì l’indipendenza al priorato lateranense.    

La congregazione lateranense    Nel 1299 papa Bonifacio VIII diede la basilica a una comunità canonici   secolari. Intanto, a causa dello scisma d’Occidente, la vita canonicale ebbe   un periodo di rilassamento disciplinare: ciò spinse Leone Gherardini e Taddeo   da Bagnasco, canonici dell’abbazia di San Pietro in Ciel d’Oro di Pavia, ad   abbandonare la loro comunità per fondarne una riformata in Santa Maria di   Fregionaia, presso Lucca, nell’attuale frazione di Maggiano, dove venne   ristabilita la perfetta osservanza della regola di sant’Agostino. La riforma   venne abbracciata da numerose comunità canonicali che papa Martino V, il 30   giugno 1421, decise di riunire in una congregazione.  Nel 1431 venne eletto papa Eugenio IV, già canonico regolare della   congregazione veneziana di San Giorgio in Alga: il pontefice restituì la cura   della basilica lateranense al clero regolare e nel 1438 chiamò i canonici   della congregazione di Santa Maria di Fregionaia, che venne rinominata e intitolata   al Santissimo Salvatore lateranense (bolla del 10 gennaio 1445).  I canonici vennero allontanati dalla basilica lateranense nel 1455, sotto   papa Niccolò V, vennero richiamati nel 1464 da papa Paolo II e nuovamente   allontanati nel 1471. Papa Sisto IV, comunque, confermò tutti i titoli e i   privilegi acquisiti dalla congregazione e nel 1483 le concesse la chiesa di   Santa Maria della Pace, che rimase sede della procura generale dell’ordine   fino alle soppressioni dell’età napoleonica.  Intanto molte prestigiose comunità canonicali si erano unite alla   congregazione del Santissimo Salvatore lateranense: i canonici di Santa Croce   di Mortara (1449), quelli di Santa Maria di Piedigrotta (1453), quelli di   Sant’Andrea a Vercelli (1472), quelli di San Frediano di Lucca (1517). Papa   Gregorio XII abolì anche l’obbligo della stabilità per i canonici che,   potendo trasferirsi facilmente, contribuirono a un’ulteriore diffusione della   riforma.Dopo il grande sviluppo del XVI secolo, nel XVII secolo la congregazione   conobbe una fase di declino (pur continuando a contare oltre 60 case e 1300   membri), che nel XVIII secolo divenne crisi: verso la metà del secolo i   governi di Toscana, Veneto e Piemonte ottennero dai pontefici dei brevi di   soppressione per le case dell’ordine presenti nel loro territorio e ne   incamerarono i beni; tutte le altre scomparvero sotto Napoleone. Solo la   comunità di Santa Maria di Piedigrotta a Napoli sopravvisse.  La restaurazione della congregazione  La restaurazione della congregazione avvenne a opera di Vincenzo   Garofali, arcivescovo titolare di Laodicea, con il sostegno del cardinale   Bartolomeo Pacca: nel 1823 unì gli elementi superstiti della congregazione di   Santa Maria in Reno ai canonici di Santa Maria di Piedigrotta dando un nuovo   inizio alla congregazione del Santissimo Salvatore lateranense, di cui   Garofali venne eletto abate generale.A causa delle leggi eversive del neonato regno d’Italia tutte le case   della congregazione vennero soppresse: i canonici trovarono rifugio in   Francia, a Beauchêne, dove fondarono una comunità nel 1873. Costretti ad   abbandonare anche la Francia nel 1880, aprirono due case a Oñate, in Spagna,   e a Bodmin, in Inghilterra. Per la congregazione iniziò così un periodo di   nuova fioritura, che vide il ritorno in Italia e la fondazione di nuove case   in Belgio e poi in Argentina e Uruguay.La prepositura polacca di Corpus Christi a Cracovia si unì alla   congregazione nel 1892: da essa sorsero numerose filiali, che consentirono   l’erezione di una provincia polacca dell’ordine. A opera dei canonici belgi,   sorse anche una casa in Congo.  La struttura organizzativa  La basilica romana di San Pietro   in Vincoli, sede generalizia della congregazioneLa congregazione è a regime centralizzato, sottoposta a un unico abate   generale risiedente a Roma (presso la basilica di San Pietro in Vincoli): è   divisa in province, che sono però delle semplici circoscrizioni geografiche   con fini amministrativi.I canonici del Santissimo Salvatore Lateranense, nel 1959, sono stati   uniti insieme con altre congregazioni (d’Austria, del Gran San Bernardo, di   San Maurizio di Agauno) nei Canonici regolari di Sant’Agostino confederati.Le nuove costituzioni della congregazione vennero approvate dalla Santa   Sede nel 1970.La sua fondazione risalirebbe al IV° secolo, con la costruzione della   basilica maggiore di San Giovanni in Laterano. La storia è documentata fin   dal IX° secolo, dove si sa che nella basilica lateranense viveva una comunità   secondo la regola di Sant’Agostino. Il nome attuale risale all’inizio del Quattrocento.   Secondo l’annuario pontificio, si tratta della più antica congregazione   religiosa d’Occidente, della quale l’ideale di vita si è trasmesso senza   interruzione lungo i-secoli.


Indirizzo: Curia Generalizia, Piazza S. Pietro in Vincoli 4/a, I- 00184   Roma.

Sito Internet: www.lateranensi.it

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Canonici Regolari Immacolata Concezione

I canonici regolari dell’Immacolata Concezione (in latino Congregatio Canonicorum Regolarium Immaculatae Conceptionis, sigla: C.R.I.C.) sono una congregazione di sacerdoti e fratelli, che vivono la vita in comune secondo la regola di Sant’Agostino. In particolare, praticano la devozione a Maria, con il titolo di “Immacolata”.

Si dedicano a tutti gli impegni propri del ministero sacerdotale, in particolare nelle parrocchie. I canonici regolari dell’Immacolata Concezione sono stati fondati dal sacerdote francese don Adriano Gréa, che volle dar vita ad una congregazione che si occupasse della santificazione del clero per mezzo della vita in comune, la preghiera liturgica e la penitenza apostolica.

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